Di feccia non morta e neve nel Deserto
17/04/2020 - 11:18

E' resa pubblica la pagina del diario di spedizione del Sire Janazar di Moderdale, per sua volontà e monito verso le genti.
"Dì Sedici, Quarto Mese dell'Anno Trecentoventi
Accampamento presso la torre di guardia abbanonata
Nel trambusto generale, qui scrivo, mentre tutti s'affrettano a partire. Selliamo i cavalli, smontiamo le tende, infoderiamo le spade. Già, le spade dei guerrieri che hanno lottato, questa notte, assaliti da strane creature.
Eravamo lì per ricerche e studi, con i Sapienti, quando durante la notte, scherzosi davanti al focolare, proprio appena eravamo stati raggiunti dagli inquisitori del Consiglio, un losco figuro, barbuto e con occhi di ghiaccio, si è presentato con un'orda di creature non morte, poco meno di una decina in tutto. Dardi glaciali sono stati scagliati contro l'antica torre, d'un ghiaccio resistente, che non si scioglieva e che, forse, ancora lì è.
Ma abbiamo retto l'incursione, sfracellato quegli esseri, con spade, incanti e esplosioni. Poderosa è la mira dei cacciatori di Moderdale!
Tutto sembrava terminato, la battaglia vinta valorosamente, ma ecco che l'ultima stranezza ci coglie: neve! Neve al limitare del deserto! Mentre quel farabutto se la dava a gambe, visto distrutto il suo esercito.
Ma ora non posso più dilungarmi, giacché partiamo. Torniamo nelle nostre terre, al sicuro, al riparo."
Questo è quanto accaduto e riportato dal nostro re. Siano le sue parole d'avviso per gli incauti, d'incoraggiamento per gli impavidi, di consiglio per i saggi.
- Il Banditore della Corte degli Orsi -
"Dì Sedici, Quarto Mese dell'Anno Trecentoventi
Accampamento presso la torre di guardia abbanonata
Nel trambusto generale, qui scrivo, mentre tutti s'affrettano a partire. Selliamo i cavalli, smontiamo le tende, infoderiamo le spade. Già, le spade dei guerrieri che hanno lottato, questa notte, assaliti da strane creature.
Eravamo lì per ricerche e studi, con i Sapienti, quando durante la notte, scherzosi davanti al focolare, proprio appena eravamo stati raggiunti dagli inquisitori del Consiglio, un losco figuro, barbuto e con occhi di ghiaccio, si è presentato con un'orda di creature non morte, poco meno di una decina in tutto. Dardi glaciali sono stati scagliati contro l'antica torre, d'un ghiaccio resistente, che non si scioglieva e che, forse, ancora lì è.
Ma abbiamo retto l'incursione, sfracellato quegli esseri, con spade, incanti e esplosioni. Poderosa è la mira dei cacciatori di Moderdale!
Tutto sembrava terminato, la battaglia vinta valorosamente, ma ecco che l'ultima stranezza ci coglie: neve! Neve al limitare del deserto! Mentre quel farabutto se la dava a gambe, visto distrutto il suo esercito.
Ma ora non posso più dilungarmi, giacché partiamo. Torniamo nelle nostre terre, al sicuro, al riparo."
Questo è quanto accaduto e riportato dal nostro re. Siano le sue parole d'avviso per gli incauti, d'incoraggiamento per gli impavidi, di consiglio per i saggi.
- Il Banditore della Corte degli Orsi -