Il mostro del lago
30/06/2020 - 00:19

Azghad, Gambelunghe,
Uno schifoso orco, di nome Zorel, mi ha sfidato dicendo che avrebbe voluto sconfiggere il guerriero più forte del continente - e su chi sia ci ha visto dannatamente giusto - e mi ha dato appuntamento sull'Isola del teschio.
Penserete voi, un Nano va per mare? Certo che ci va, babbei, se è per ammazzare un fetido pelleverde e per guadagnare qualche cucuzza nel frattempo. Eppoi volevo vederla questa maledetta isola.
Ci siamo incontrati al Lago e abbiamo cominciato a combattere, naturalmente già al primo colpo avrei potuto ammazzarlo, ma ho deciso di giocarci un po' per divertirmi, e per far sì che il mio viaggio non fosse vano (per inciso, dopo un paio di giorni di ricerche ho trovato un miserabile pescatore che mi ha traghettato sull'isola per dieci monete...dieci monete! che pezzente che sei, Beguzzo!). Ormai avevo gettato a terra Zorel con una terribile scudata, e stavo per finirlo con la mia Ascia Leggendaria, quando uno schifoso mostro è uscito dal lago e ci si è avventato contro per mangiarci. Diceva: la carne, la carne, la fame, eccetera.
L'orco, zuccavuota com'è, ha subito caricato la creatura che gli ha risposto squartandolo con gli artigli. Nel mentre io, Fiero figlio di Minargal, astuto e lungimirante, studiavo il mostro e lo aggiravo per coglierlo di sorpresa. Niuno è riuscito a scorgere un Nano che si avventava come una saetta, straziando il ginocchio della fetida megera! Mentre lei era distratta per ammazzare l'orco quasi spacciato, io l'ho fatta crollare come una torre crolla sotto il colpo di una bombarda Khaza.
Una volta a terra era mia, e così con un solo fendente terribile le ho staccato la testa, mandandola a rotolare sotto i miei piedi vittoriosi. L'orco è ancora vivo, la sua vergogna era palese e ucciderlo avrebbe voluto dire risparmiargli di vivere nel disonore. Così gli ho promesso di ucciderlo quando sarà guarito e le ferite morali l'avranno consumato.
A tutti i cittadini dell'Isola del teschio: vi ho liberato dal mostro che terrorizzava i vostri bambini scemi. Per questo sganciate l'oro, me lo dovete! In cambio, potrete dire ai vostri nipoti (che potrei poi anche conoscere, visto la nostra lunga vita, che voi non avete visto che siete inferiori) che l'avete ammazzata voi, tenendone la testa imbalsamata nella bettola che chiamate taverna, in cui vendete l'acqua che chiamate birra.
A presto.
In fede.
Liutprando Birrobarbo
Mastro Birraio
Uccisore di vermi giganti e di mostri del lago
Eroe dell'Isola del teschio

Uno schifoso orco, di nome Zorel, mi ha sfidato dicendo che avrebbe voluto sconfiggere il guerriero più forte del continente - e su chi sia ci ha visto dannatamente giusto - e mi ha dato appuntamento sull'Isola del teschio.
Penserete voi, un Nano va per mare? Certo che ci va, babbei, se è per ammazzare un fetido pelleverde e per guadagnare qualche cucuzza nel frattempo. Eppoi volevo vederla questa maledetta isola.
Ci siamo incontrati al Lago e abbiamo cominciato a combattere, naturalmente già al primo colpo avrei potuto ammazzarlo, ma ho deciso di giocarci un po' per divertirmi, e per far sì che il mio viaggio non fosse vano (per inciso, dopo un paio di giorni di ricerche ho trovato un miserabile pescatore che mi ha traghettato sull'isola per dieci monete...dieci monete! che pezzente che sei, Beguzzo!). Ormai avevo gettato a terra Zorel con una terribile scudata, e stavo per finirlo con la mia Ascia Leggendaria, quando uno schifoso mostro è uscito dal lago e ci si è avventato contro per mangiarci. Diceva: la carne, la carne, la fame, eccetera.
L'orco, zuccavuota com'è, ha subito caricato la creatura che gli ha risposto squartandolo con gli artigli. Nel mentre io, Fiero figlio di Minargal, astuto e lungimirante, studiavo il mostro e lo aggiravo per coglierlo di sorpresa. Niuno è riuscito a scorgere un Nano che si avventava come una saetta, straziando il ginocchio della fetida megera! Mentre lei era distratta per ammazzare l'orco quasi spacciato, io l'ho fatta crollare come una torre crolla sotto il colpo di una bombarda Khaza.
Una volta a terra era mia, e così con un solo fendente terribile le ho staccato la testa, mandandola a rotolare sotto i miei piedi vittoriosi. L'orco è ancora vivo, la sua vergogna era palese e ucciderlo avrebbe voluto dire risparmiargli di vivere nel disonore. Così gli ho promesso di ucciderlo quando sarà guarito e le ferite morali l'avranno consumato.
A tutti i cittadini dell'Isola del teschio: vi ho liberato dal mostro che terrorizzava i vostri bambini scemi. Per questo sganciate l'oro, me lo dovete! In cambio, potrete dire ai vostri nipoti (che potrei poi anche conoscere, visto la nostra lunga vita, che voi non avete visto che siete inferiori) che l'avete ammazzata voi, tenendone la testa imbalsamata nella bettola che chiamate taverna, in cui vendete l'acqua che chiamate birra.
A presto.
In fede.
Liutprando Birrobarbo
Mastro Birraio
Uccisore di vermi giganti e di mostri del lago
Eroe dell'Isola del teschio
